I TESTI DEI CANTI ALPINI |
PREGHIERA
DELL'ALPINO |
LA
PENNA DELL'ALPINO
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TRENTATRE |
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LA
PENNA DELL'ALPINO LA PENNA DELL'ALPINO Bersagliere ha cento penne, ma l’alpin ne ha una sola; un po’ più lunga, un po’ più mora; sol l’alpino la può portar. Quando scende la notte buia tutti dormono laggiù alla pieve ma con la faccia giù nella neve sol l’alpin là può dormir. Su pei monti vien giù la neve la tormenta dell’inverno ma se venisse anche all’inferno sol l’alpin riman lassù. Se dall’alto dirupo cade confortate i vostri cuori perché se cade in mezzo ai fiori non gli importa di morir. torna all'indice |
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LA
MONTANARA LA MONTANARA (T. Ortelli - L. Pigarelli) Lassù sulle montagne tra boschi e valli d'or tra l'aspre rupi eccheggia un cantico d'amor La montanara, si sente cantare cantiam la montanara e chi non la sa La montanara, si sente cantare cantiam la montanara e chi non la sa Lassù sui monti dai ripidi d'argento una capanna cosparsa di più era la piccola dolce dimora di Soreghina la figlia del sol La figlia del sol.
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DA
UDIN SIAM PARTITI |
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DAI
FIDI TETTI |
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LA
CANZONE DELL’EDELWEISS |
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MONTE
CANINO |
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MONTE
NERO
Spunta l'alba del 15 Giugno comincia il fuoco dell'artiglieria Il 3° alpini è sulla via Monte Nero a conquistar Monte Nero Monte Rosso traditore della vita mia Ho lasciato la mamma mia per venirti a conquistar per venirti a conquistare ho perduto tanti compagni tutti giovani sui vent'anni la loro vita non torna piu'. Colonnello che piangeva a veder tanto macello fatti coraggio alpino bello che l'onor sarà per te. torna all'indice |
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BERSAGLIERE
HA CENTO PENNE
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SUL
PONTE DI PERATI
Sul ponte di Perati, bandiera nera, è il lutto degli Alpini che fan la guerra. E' il lutto della Julia che va alla guerra, la meglio gioventù che va sottoterra. Quelli che son partiti non son tornati, sui monti della Grecia sono restati. Sui monti della Grecia c'è la Voiussa, del sangue della Julia s'è fatta rossa. Un coro di fantasmi vien giù dai monti. E' il canto degli alpini che sono morti. Alpini della Julia in alto il cuore! Sul Ponte di Perati c’è il tricolore. Sul Ponte di Perati c’è il tricolore. |
SUL
CAPPELLO SUL CAPPELLO Sul cappello che noi portiamo c’è una lunga penna nera che a noi serve da bandiera su pei monti a guerreggiar. Evviva evviva il reggimento Evviva evviva il Corpo degli Alpin. Su pei monti che noi andremo pianteremo l’accampamento, brinderemo al reggimento: Viva il Corpo degli Alpin. Su pei monti che noi saliremo coglieremo stelle alpine per portarle alle bambine farle piangere e sospirar. Farle piangere e sospirare nel pensare ai bellì alpini che tra i ghiacci e le slavine van sui monti a guerreggiar. |
SIGNORE
DELLE CIME SIGNORE DELLE CIME (Bepi de Marzi) Dio del cielo, signore delle cime un nostro amico hai chiesto alla montagna ma ti preghiamo, ma ti preghiamo, su nel paradiso, su nel paradiso, lascialo andare per le tue montagne. Santa Maria Signora della neve, copri col bianco soffice mantello, il nostro amico, il nostro fratello, su nel paradiso, su nel paradiso, lascialo andare per le tue montagne. |
ERA
UNA NOTTE CHE PIOVEVA ERA UNA NOTTE CHE PIOVEVA Era una notte che pioveva e che tirava un forte vento; immaginatevi che grande tormento per un alpino che sta a vegliar! A mezzanotte arriva il cambio accompagnato dal capoposto "Oh sentinella torna al tuo posto, sotto la tenda a riposar!". Quando fui stato nella mia tenda sentii un rumore giù per la valle, sentivo l'acqua giù per le spalle, sentivo i sassi a rotolar. Mentre dormivo sotto la tenda sognavo d'essere con la mia bella e invece ero di sentinella fare la guardia allo stranier. |
TA
PUM ! TAPUM! Venti giorni sull’Ortigara senza il cambio per dismontà ta pum! ta pum! ta pum!... ta pum! ta pum! ta pum!... E domani si va all'assalto, soldatino non farti ammazzar, ta pum! ta pum! ta pum!... ta pum! ta pum! ta pum!... Quando poi si discende a valle battaglione non hai più soldà. ta pum! ta pum! ta pum!... ta pum! ta pum! ta pum!... Nella valle c'è un cimitero, cimitero di noi soldà. ta pum! ta pum! ta pum!... ta pum! ta pum! ta pum!... Cimitero di noi soldà forse un giorno ti vengo a trovà. ta pum! ta pum! ta pum!... ta pum! ta pum! ta pum!... Ho lasciato la mamma mia, l'ho lasciata per fare il soldà. ta pum! ta pum! ta pum!... ta pum! ta pum! ta pum!... Quando portano la pagnotta il cecchino comincia a sparar. ta pum! ta pum! ta pum!... ta pum! ta pum! ta pum!... |
DI
QUA’, DI LA’ DEL PIAVE DI QUA’, DI LA’ DEL PIAVE Di qua, di là del Piave ci stava un’osteria. Là c’è da bere e da mangiare ed un bel letto per riposar. E dopo aver mangiato e ben bevuto oi bella mora se vuol venire questa è l’ora d’andar a dormire. Io si che vegnaria per una volta sola solo ti prego lasciarmi sola che son figlia da maritar. Se sei da maritare dovevi dirlo prima or che sei stata coi vecchi alpini non sei figlia da maritare. E dopo tanti mesi è nato un bel bambino, non beve latte, ma succhia vino. |
AL
COMANDO DEI NOSTRI UFFICIALI AL COMANDO DEI NOSTRI UFFICIALI Al comando dei nostri ufficiali caricheremo cartucce a mitraglia E se per caso il colpo si sbaglia a baionetta l'assalto farem. Tu nemico che sei tanto forte su fatti avanti se hai del coraggio E se qualcuno ti lascia il passaggio noi altri alpini fermarti saprem O care mamme che tanto tremate non disperate pei vostri figlioli che qui sull'alpe non siamo noi soli C'è tutta Italia che al fianco ci stà |
IL
SILENZIO IL SILENZIO Brutta cappella, va in branda va a dormir, e va a dormin, mentre l’anziano ‘l va fòra a divertis, a divertiss. Non t’arrabbiare che i mesi passano...la finirà, i giorni volano...la finirà, anche per te...la finirà. Cara cappella dovrai ancor patir, ma adesso per ora tu cerca di dormir, che quando anziano lo sarai pur tu, non ci potrai scordare mai più. |
GRAN
DIO DEL CIELO GRAN DIO DEL CIELO Gran Dio del cielo se fossi una rondinella vorrei volar, vorrei volar vorrei volare in braccio alla mia bella Prendi la secchia e vattene alla fontana là c'è il tuo amore, là c'è il tuo amore là c'è il tuo amore che alla fontana aspetta Prendi il fucile e vattene alla frontiera là c'è il nemico, là c'è il nemico là c'è il nemico che alla frontiera aspetta. |
SUL
PONTE DI BASSANO, BANDIERA NERA SUL PONTE DI BASSANO, BANDIERA NERA Sul ponte di Bassano, bandiera nera, è il lutto degli Alpini che va alla guerra. E' il lutto degli Alpini che va alla guerra, la meglio zoventù l'è sottoterra. Nell'ultimo vagone c'è l'amor mio col fazzoletto bianco mi dà l'addio. Col fazzoletto bianco mi salutava e co' la bocca i baci la mi mandava. Quando che lui veniva a casa mia la meio seggiolina l'era la sua. torna all'indice |
MONTE
GRAPPA MONTE GRAPPA Monte Grappa, tu sei la mia Patria, sei la stella che addita il cammino, sei la gloria, il volere, il destino, che all'Italia ci fa ritornar. Contro a te già s'infranse il nemico, che all'Italia tendeva lo sguardo: non si passa un cotal baluardo, affidato agli italici cuor. Monte Grappa, tu sei la mia Patria, sovra te il nostro sole risplende, a te mira che spera ed attende, i fratelli che a guardia vi stan. Le tue cime fur sempre vietate, per il pie' dell'odiato straniero, dei tuoi fianchi egli ignora il sentiero che pugnando più volte tentò. Quale candida neve che al verno ti ricopre di splendido ammanto, tu sei puro ed invitto col vanto che il nemico non lasci passar. O montagna, per noi tu sei sacra; giù di lì scenderanno le schiere che irrompenti, a spiegate bandiere, l'invasore dovranno scacciar. Ed i giorni del nostro servaggio che scontammo mordendo nel freno, in un forte avvenire sereno noi ben presto vedremo mutar. Monte Grappa, tu sei la mia Patria, ecc. |
BOMBARDANO
CORTINA BOMBARDANO CORTINA Bombardano Cortina dicono che gettano fiori nemici traditori E' giunta l'ora subito fora dovete andar ! E' giunta l'ora subito fora dovete andar ! E proseguendo poi per val Costeana tutti sulla Tofana su quella vetta la baionetta si tirerà ! |
FRATELLI
D'ITALIA FRATELLI D'ITALIA Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa. Dov'è la vittoria? Le porga la chioma ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte siam pronti alla morte; Italia chiamò. Noi siamo da secoli calpesti e derisi perché non siam popolo perché siam divisi. Raccolgaci un'unica bandiera, una speme; i fonderci insieme già l'ora suonò. Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte, siam pronti alla morte; Italia chiamò Uniamoci, amiamoci! L'unione e l'amore rivelano ai popoli le vie del Signore. Giuriamo far libero il suolo natio; uniti, per Dio, chi vincer ci può? Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte siam pronti alla morte; Italia chiamò. Dall'Alpe a Sicilia, dovunque è Legnano; ogni uomo di Ferruccio ha il core, ha la mano. I bimbi d'Italia si chiaman Balilla, il suon d'ogni squilla i Vespri suonò. Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte, siam pronti alla morte; Italia chiamò Son giunchi che piegano le spade vendute; già l'aquila d'Austria le penne ha perdute: il sangue d'Italia, il sangue polacco, bevè col cosacco. Ma il sen le bruciò! Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte siam pronti alla morte; Italia chiamò. Evviva l'Italia, dal sonno s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa. Dov'è la vittoria? Le porga la chioma ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte siam pronti alla morte; Italia chiamò. |
MOTORIZZATI
A PIE' MOTORIZZATI A PIE' Da Udin siam partiti, da Bari siam passati. Durazzo siamo scesi in Grecia destinati. Ci tocca di partire con la tristezza in cuor, lasciando l'amorosa con gli altri a far l'amor. La Grecia è terminata, a Udin siam tornati che tosto per la Russia noi siamo destinati. E partiremo ancor con la tristezza in cuor lasciando l'amorosa con gli altri a far l'amor! Motorizzati a pie', la penna sul cappel lo zaino affardellato l'Alpin l'è sempre quel. E vegnirà quel dì che canterem così: «Finita l'è la naja, a casa a divertir!» |
STELUTIS
ALPINIS STELUTIS ALPINIS Se tu vens cà sù ta' cretis là che lôr mi àn soterât, al è un splàz plen di stelutis; dal miò sanc l'è stât bagnât... Par segnâl, une crosute jè scolpide lì tal cret; fra che' stelis 'nàs l'erbute, sot di lor jo dùar cujet. Ciol, su ciol, une stelute che ricuardi il nestri ben: tu 'i darâs 'ne bussadute e po' plàtile in tal sen. Quant' che a ciase tu sês sole e di cûr tu preis par me, il miò spirt ator ti svole: jo e la stele 'o sin cun te. Ma 'ne dì quant che la vuere a' sara un lontan ricùard tal to cûr, dulà ch'al jere stele e amôr, dut sara muart. Restarà par me che stele che 'l miò sanc a là nudrit par che lusi simpri biele su l'Italie a l'infinit. |
IL
TESTAMENTO DEL CAPITANO IL TESTAMENTO DEL CAPITANO Il capitan de la compagnia e l'è ferito sta per morir e manda a dire ai suoi Alpini perché lo vengano a ritrovar. I suoi alpini ghe manda a dire che non han scarpe per camminar. "O con le scarpe, o senza scarpe i miei Alpini li voglio qua". Cosa comanda siòr Capitano che noi adesso semo arriva'. "E io comando che il mio corpo in cinque pezzi sia taglia'"! Il primo pezzo al Re d'Italia, il secondo pezzo al Battaglion, il terzo pezzo alla mia mamma che si ricordi del suo figliol. Il quarto pezzo alla mia bella che si ricordi del suo primo amor. Il quinto pezzo alle montagne ché lo fioriscano di rose e fior. |
LA
CANZONE DEL PIAVE LA CANZONE DEL PIAVE Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il ventiquattro maggio; l'esercito marciava per raggiunger la frontiera per far contro il nemico una barriera... Muti passaron quella notte i fanti: tacere bisognava andare avanti. S'udiva intanto dallae amate sponde, sommesso e lieve il mormorìo dell'onde. Era un presagio dolce e lusinghiero. Il Piave mormorò: non passa lo straniero! Ma in una notte trista si parlò di un fosco evento e il Piave udiva l'ira e lo sgomento. Ahi, quanta gente ha vista venir giù lasciare il tetto, poi che il nemico irruppe a Caporetto! Profughi ovunque! Dai lontani monti, venivano a gremir tutti i suoi ponti. S'udiva allor dalle violate sponde sommesso e tristo il mormorar dell'onde. Come un singhiozzo, in quell'autunno nero, il Piave mormorò: ritorna lo straniero! E ritornò il nemico: per l'orgoglio e per la fame volea sfogare tutte le sue brame... Vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora sfamarsi e tripudiare come allora! - No - disse il Piave. - No, - dissero i fanti - mai più il nemico faccia un passo avanti! Si vide il Piave rigonfiar le sponde! E, come i fanti, combattevan l'onde... Rosso di sangue del nemico altero, il Piave comandò: indietro, và, straniero! Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento E la Vittoria sciolse l'ali al vento! Fu sacro il patto antico: tra le schiere, furon visti risorgere Oberdan, Sauro, Battisti! Infranse, alfin, l'italico valore le forche e l'armi dell'impiccatore! Sicure l'Alpi, libere le sponde Si tacque il Piave, si placaron l'onde. Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi, la Pace non trovò nè oppressi nè stranieri! |
MI
SON ALPIN |
QUEL
MAZZOLIN DI FIORI QUEL MAZZOLIN DI FIORI Quel mazzolin di fiori che vien dalla montagna bada ben che non si bagna chè lo voglio regalar, bada ben che non si bagna chè lo voglio regalar. Lo voglio regalare perchè l'è un bel mazzetto, lo voglio dare al mio moretto stasera quando vien, lo voglio dare al mio moretto stasera quando vien. Stasera quando vien gli fo una brutta cera; e perchè Sabato di sera lui non è vegnù da me, e perchè Sabato di sera lui non è vegnù da me. Non l'è vegnù da me, l'è andà dalla Rosina... Perchè mi son poverina mi fa pianger e sospirar, perchè mi son poverina mi fa pianger e sospirar. Mi fa piangere e sospirare sul letto dei lamenti e che mai diran le genti, cosa mai diran di me, e che mai diran le genti, cosa mai diran di me. Diran che son tradita, tradita nell'amore e a me mi piange il cuore e per sempre piangerà, e a me mi piange il cuore e per sempre piangerà. Abbandonato il primo, abbandonà il secondo, abbandono tutto il mondo e non mi marito più, abbandono tutto il mondo e non mi marito più. |
APRITE
LE PORTE
Aprite le porte che passano, che passano, aprite le porte che passano i baldi alpin! freschi e bei, senza schei, bei putei E come la marcia ben le banda, la banda, e come la marcia ben le banda dei alpin!Vinassa, vinassa Là nella valle, c'è un'osteria è l'allegria, è l'allegria là nella valle, c'è un'osteria è l'allegria di noi alpin! E se son pallida nè miei colori no' vo' dotori, no' vo' dotori e se son pallida come 'na strassa vinassa, vinassa e fiaschi de vin! Là sul Cervino c'è una colonna è la Madonna, è la Madonna là sul Cervino c'è una colonna è la Madonna di noi alpin! E se son pallida nè miei colori etc... |
MONTE
NERO
Spunta l'alba del 16 giugno, |
INNO
AL SOLDATO IGNOTO D'ITALIA
La gloria era un abisso, |